Il punto sulle clausole di consolidazione/continuazione

Scritto il 25/05/2022
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La successione dell'azienda è un tema molto delicato, 

Come sappiamo in Italia, l'azienda è prevalentemente a matrice familiare, ciò significa che di solito la compagine societaria è composta da un numero minimo di soci fondatori (due) che molto spesso sono gli stessi coniugi, ai quali poi si affiancano  i figli.

In questo momento storico, infatti, nella maggior parte dei casi, i figli non subentrano per causa di morte dei genitori, ma entrano in azienda non appena terminitati fli studi.

Il  problema si pone quando questa programmazione o ancor prima l'entrata dei figli nella società, non si è verificata, oppure sono entrati soltanto uno dei figli.

Ebbene, in questi casi, occorrebbe fare un primo check up per capire quali regole potrebbero trovare applicazione, specie in caso di successione per legge.

Il nostro Ordinamento dal punto di vista successorio, specie nelle società di capitale, tende a promuovere il libero trasferimento delle partecipazioni agli eredi e quindi  il frazionamento delle partecipazioni, secondo le quote previste dalla legge.

In questi casi, potrebbe essere a rischio la governance, come pure potrebbe esserci il rischio di far entrare figli che hanno preso altre strade per cui non interessati a partecipare all'attività di impresa, ma solo uscire  attraverso una liquidazione, oppure a rimanere senza apportare alcun contributo.

In questo  breve video corso si tratteranno le principali problematiche da attenzionare per evitare questi problemi ai quali poi, il più delle volte conseguono delle liti ereditarie. 

Una prima attenzione riguarda la distinzione fra società di persone e società di capitale poichè questa classificazione porta una regolamentazione diversa, addirittura opposta, anche se può essere derogata.

La regola nella società di persone è l'intrasferibilità delle quote poichè il tutto si regge sul carattere personale e sulla responsabilità illimitata per i debiti della società per i quali può rispondere il socio in proprio quando il patrimonio societario non dovesse risultare sufficiente.

In questi casi, a fronte della premorienza di un socio, l'erede non può subentrare automaticamente per cui verrà liquidato in ragione del valore della quota ed in base alla quota della successione stessa.

La regola nella società di capitale è opposta, ossia la libera trasferibilità delle quote poichè il tutto si regge sul carattere impersonale e sulla responsabilità limitata per i debiti della società per i quali non può rispondere il socio in proprio, ma risponderà la societa con il proprio  patrimonio.

In questi casi, a fronte della  premorienza di un socio, l'erede di norma subentra automaticamente per cui non verrà liquidato in ragione del valore della quota, ma diventerà socio per la quota caduta in successione ed in base alla quota della successione stessa.

Gli statuti societari possono rendere più facile la regolamentazione/gestione del trasferimento delle partecipazione a causa di morte.

L'approccio piuttosto tollerante della giurisprudenza, rende lo strumento delle clausole di consolidazione/continuazione molto interessante per la sua agevole applicazione sia nell'ambito delle società di capitale che in quelle di persone.

Se ha domande sull'istituto, sono abilitati i commenti.

Avv.Francesco Frigieri