Interessante pronuncia della Cass. Civ., Sez. II, 4 dicembre 2025, n. 31626 perchè chiarisce quando i coeredi possono chiedere l'indennità a colui che usa in modo esclusivo l'immobile ereditato.
1. Il caso in due righe
- Tre coeredi, un solo immobile in comunione.
- Una sorella lo usa in via esclusiva per anni; il fratello chiede il risarcimento per mancato godimento.
La Corte d’Appello riconosce l’indennizzo; la Cassazione conferma e respinge il ricorso.
2. Il principio chiave: basta una chiara richiesta di rientrare nel possesso
La Corte valorizza una lettera del 15 novembre 2006:
il coerede non possessore chiede alla sorella di acquistare l’immobile oppure di restituire le chiavi.
Per la Cassazione, quella missiva vale come:
- manifestazione di volontà di far cessare l’uso esclusivo,
- richiesta di rientrare nel possesso e nel godimento del bene,
- punto di partenza per la decorrenza del danno da occupazione esclusiva.
Non serve che i coeredi chiedano l’estromissione totale di chi abita l’immobile:
ciascuno ha pari diritto di godimento, ma non può escludere gli altri.
3. Come si quantifica il danno da uso esclusivo?
La Corte d’Appello liquida circa 36.510 euro per il periodo novembre 2006–sentenza d’appello, basandosi su:
- valore locativo annuo dell’immobile;
- parametri in larga parte coerenti con le stesse indicazioni della convenuta (6.000 €/anno);
- esclusione di incrementi successivi contestati.
La Cassazione:
- chiude la porta alla contestazione sul mero “apprezzamento delle prove” (art. 116 c.p.c.);
- ricorda che il vizio ex art. 360 n. 5 c.p.c. richiede l’omesso esame di un fatto storico decisivo, non l’insoddisfazione per come sono state valutate le prove.
FAQ PatrimoniaHub – Uso esclusivo del bene comune tra coeredi
1️⃣ Quando il coerede non utilizza l’immobile ha diritto a un’indennità?
Quando:
- un coerede usa in via esclusiva il bene comune,
- gli altri coeredi manifestano la volontà di rientrare nel possesso (anche solo con lettera/cdiffida),
- e, nonostante ciò, restano di fatto esclusi dal godimento o dalla possibilità di locare/vendere.
Da quel momento matura il danno da mancato godimento pro quota.
2️⃣ Basta chiedere “le chiavi” per far partire il danno?
Sì, se il contesto è chiaro.
Nel caso deciso, la Cassazione ha letto la richiesta di consegna delle chiavi come volontà di:
- interrompere il possesso esclusivo della sorella;
- rientrare nel godimento del bene.
Non sono necessari formalismi particolari: conta il contenuto sostanziale della richiesta.
3️⃣ Come si calcola l’indennità di occupazione tra coeredi?
Di solito facendo riferimento a:
- canone locativo di mercato dell’immobile;
- quota ideale spettante al coerede escluso (es. 1/2, 1/3, ecc.);
- periodo in cui, dopo la diffida, è proseguito l’uso esclusivo.
La CTU può aiutare, ma spesso la base di partenza sono i valori indicati dagli stessi proprietari.
Avv. Francesco Frigieri
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