Successione e cartelle: quando l’Agenzia deve riliquidare l’imposta?



La Cassazione interviene in un caso delicato: l’erede presenta una seconda dichiarazione di successione, correggendo valori e inserendo una detrazione non indicata nella prima. Ma l’Agenzia delle Entrate notifica la cartella sulla base della prima dichiarazione.

🧭 Cass. civ., Sez. Trib., sent. 4 luglio 2025, n. 18266

Il caso
Due sorelle, eredi della madre, presentano una prima denuncia di successione, poi una seconda dichiarazione integrativa nella quale:

  • modificano i valori di alcune attività
  • dichiarano una detrazione estera (imposta di successione già pagata in Francia)
  • correggono errori materiali

Nonostante ciò, l’Agenzia notifica le cartelle basandosi ancora sulla prima dichiarazione, senza ricalcolare l’imposta.

⚖️ La Corte chiarisce:

“Quando l’erede presenta una dichiarazione integrativa con variazioni sostanziali, l’Agenzia è tenuta a una nuova liquidazione dell’imposta e a emettere un nuovo avviso.”

📌 In sintesi:

  • Le dichiarazioni di successione integrative hanno valore legale pieno se modificano valori, detrazioni o elementi patrimoniali rilevanti
  • L’Agenzia non può agire sulla base della prima dichiarazione se ne è stata presentata una seconda, più completa
  • L’omessa emissione di un nuovo avviso rende il ruolo e le cartelle illegittimi

📚 Riferimenti normativi:

  • Art. 33 D.lgs. 346/1990: “L’Ufficio liquida l’imposta tenendo conto delle dichiarazioni integrative”
  • Quadro B2 e B4: “Azioni, titoli, altri beni” vanno aggiornati con valore effettivo
  • Art. 28 e 31 T.U.: disciplina delle modifiche dichiarative e relative scadenze

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A cura dell'Avv. Francesco Frigieri